Scientology è una filosofia religiosa applicata, nata all'inizio degli anni '50 del secolo scorso. Fra tutti i movimenti religiosi esistenti sulla Terra, Scientology è quello che si sta diffondendo con maggiore rapidità. In meno di mezzo secolo è diventata una forza dalle radici molto profonde, una forza attiva, tesa a una positiva trasformazione del mondo. La filosofia religiosa di Scientology contiene un sistema preciso di assiomi, leggi e tecniche, frutto di una ricerca esauriente, la cui attendibilità ed efficacia sono documentate. Su tali basi questa filosofia fornisce all'individuo la capacità di migliorare in modo incisivo non solo le proprie condizioni di vita, ma anche quelle dell'ambiente circostante. A livello fondamentale, Scientology si occupa di uomini e donne in quanto individui. Il suo scopo consiste nel portare l'essere umano a un'adeguata comprensione di se stesso e della propria vita e renderlo libero affinché attui quei miglioramenti che giudica necessari, nel modo da lui ritenuto più opportuno. Secondo Scientology, i veri istigatori delle barbarie del Terzo Reich appartenevano alla sfera psichiatrica; sarebbero stati proprio gli psichiatri del tempo a creare le condizioni favorevoli all'ascesa del Nazionalsocialismo tedesco, e lo stesso Adolf Hitler non sarebbe stato altro che una sorta di pupazzo controllato a piacimento dalla cerchia psichiatrica. E' bene precisare che il Nazionalsocialismo non affondava le sue radici in alcuna branca della psichiatria, quanto piuttosto in determinate società segrete di tipo iniziatico, le cui componenti mistico-esoteriche si ricollegavano ad antichi miti del passato, in genere di origine nordica (Hitler infatti non a caso prediligeva le opere di Richard Wagner).
La cerchia di stretti collaboratori del Fuerher non annoverava alcuno psichiatra; molte delle figure di maggior spicco nel partito proveniva da circoli o società segrete di estrazione esoterica che si rifacevano ad una comune dottrina che si prefiggeva di creare le condizioni ideali affinchè l'essere umano potesse evolversi in qualcosa di diverso, di livello superiore che potesse riavvicinarlo a Dio. Ciò non toglie che, all'epoca, alcune branche della psichiatria avessero solidarizzato con il Nazionalsocialismo, condividendone l'ideologia. Ma è anche vero che questi psichiatri erano associabili ad una "vecchia psichiatria" che si rifaceva esclusivamente a fattori genetici o biologici, conservatrice e che mal sopportava le innovative e rivoluzionarie metodologie di lavoro introdotte da Sigmund Freud. Il tentativo degli scientologist di far ricadere solo sull'ambito psichiatrico le responsabilità del genocidio nazista non regge all'analisi storica di quel periodo, ma del resto è nota l'avversione della Chiesa di Scientology per l'attuale contesto psichiatrico, reo di avere più volte messo in guardia l'opinione pubblica sull'uso che il movimento fa di certe tecniche. Adolf Hitler aveva sempre nutrito una naturale avversione nei confronti del contesto psicoanalitico, infatti il suo odio per le terapie introdotte da Freud erano cose risapute. Dopo essersi insediato al potere, etichettò la psicanalisi come "scienza giudea", e, non a caso, Freud fuggì a Londra, in seguito all'invasione tedesca dell'Austria (1938). La psicanalisi venne messa al bando e chi non riuscì a riparare all'estero dovette rifugiarsi nella clandestinità (Erich Fromm si rifugiò negli USA subito dopo l'avvento di Hitler). Hitler, pur diffidandone, tollerò la "psicologia analitica" sviluppata da Jung, contrapponendone la "costruttiva psicologia" alla "distruttiva psicoanalisi" freudiana. Così Hitler sfruttò autorevolezza e carisma del dottor Jung per fini puramente propagandistici, anche se, con il passare del tempo, questi prese sempre più le distanze dal Nazionalsocialismo a causa della follia sempre più evidente del Fuerher.
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