Definito "imbianchino" o eufemisticamente pittore edile, Adolf Hitler era in realtà un discreto pittore. Sono tremila i disegni e i dipinti (carboncino, acquerello e olio, su carta, tela e legno) che sono sparsi nel mondo in mano a proprietari gelosi e prudenti. Una certa risonanza ebbe nel 1984 una mostra a Firenze aperta e subito chiusa per paura che si trasformasse in meta di pellegrinaggi. Altre opere, una ventina, emersero nel 1992 quando una certa signora Imelde Siviero, che le aveva ereditate dal fratello, le mise all'asta a Trieste. Interessato alla pittura, alla scultura, alla musica e all'architettura, nei difficili anni della gioventù trascorsi a Vienna, il futuro Fuehrer si manteneva con la vendita dei propri dipinti. Continuò sempre a dipingere, anche negli anni della guerra. Nel 1945, dopo la caduta del Reich in regime di occupazione militare, chiunque fosse in possesso di un dipinto di Hitler veniva inquisito e processato. Il vero scopo di quelle indagini era però il sequestro (furto legale) dei dipinti da parte di ufficiali alleati in cerca di souvenirs. Qualcosa comunque, attraverso testimonianze, si è saputo o si è trovato nel tempo. Molte opere di Hitler furono da lui stesso regalate, altre appartengono oggi alla famiglia Muellern -Schoenhausen, di Vienna. Altre regalate al fotografo e amico Heinrich Hoffmann furono confiscate dagli americani e scomparvero. Stessa fine fecero altri dipinti che l'autore aveva tenuto per sé nella Berghof di Berchtesgaden. Circa cento disegni, regalati alla propria padrona di casa Anni Winter, furono sequestrati e pure loro scomparvero: solo qualcuno venne poi consegnato agli archivi di stato di Monaco di Baviera dove si trovano ancor oggi. Cento dipinti messi in salvo da Christa Schroeder, segretaria di Hitler, ricomparvero negli Stati Uniti. Se ne salvarono solo alcuni (glieli lasciarono), che la Schroeder disse essere opera di suo padre. Anni dopo, alla sua morte , furono acquistati da collezionisti. Una raccolta di dipinti di Hitler è custodita a Longleth House, in Inghilterra, dal marchese di Bath. Contiene oltre sessanta acquerelli, olii e disegni che riproducono vedute di Linz, Vienna e Monaco nonché alcune scene della prima guerra mondiale.
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