MEIN KAMPF - La mia battaglia

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Nel 1920 Hitler divenne leader del Partito Nazista Tedesco, e scoprì ben presto di avere due talenti notevoli: nell'oratoria Hitlerpubblica e nell'ispirare la lealtà delle persone. L'8 Novembre 1923 i nazisti tentarono di conquistare il potere intendendo rovesciare il governo separatista di destre della Baviera, e da lì marciare su Berlino. Vennero rapidamente dispersi dall'esercito e Hitler fu arrestato; quando venne processato per alto tradimento, utilizzò il processo per diffondere il suo messaggio in tutta la Germania. Nell'Aprile 1924 venne condannato a cinque anni di carcere nella prigione di Landsberg. Qui Hitler dettò un libro intitolato "Mein Kampf" al suo fedele delfino, Hess. Questo lavoro ponderoso conteneva le idee di Hitler sulla razza, la storia e la politica, compresi numerosi avvertimenti sul destino che attendeva i suoi nemici, specialmente gli ebrei, nel caso in cui fosse riuscito a salire al potere. Il libro venne pubblicato la prima volta in due volumi: il primo nel 1925 e il secondo un anno dopo. All'epoca, nessuno prese seriamente in considerazione i suoi scritti. Considerato relativamente innocuo, Hitler ottenne una riduzione della pena, infatti venne rilasciato nel Dicembre 1924. Mein KampfDurante questi anni Adolf costituì una guardia del corpo personale, le Schutzstaffel ("unità di protezione" o SS).Al centro della teoria di Hitler sta l'idea della razza. Tutta la storia, dice Hitler,è solo espressione dell'eterna lotta tra le razze per la supremazia. La guerra è l'espressione necessaria e naturale di questa lotta in cui il vincitore, cioè la razza più forte, ha il diritto di dominare. L'unico scopo dello stato è mantenere sana e pura la razza e creare le condizioni migliori per la lotta per la supremazia, cioè per la guerra. E la guerra è l'unica cosa che può dare un senso più nobile all'esistenza di un popolo. Di tutte le razze quella cosiddetta "ariana" o "nordica" è la più creativa e valorosa, in fondo l'unica cui spetta il diritto di dominare il mondo.Copertina Per Hitler gli ebrei non sono una comunità religiosa, ma una razza, e cioè la razza che vuole rovinare tutte le altre. Mescolandosi con gli altri popoli, gli ebrei cercano di imbastardirli, distruggendo la purezza della razza e eliminando così la loro forza, necessaria per la lotta per la supremazia. L'ebreo è il nemico più pericoloso, è cattivo fino in fondo: "Gli ebrei sono come i vermi che si annidano nei cadaveri in dissoluzione". Una sommaria statistica fa presumere che del Mein Kampf siano state stampate, in più riedizioni, diciotto milioni di copie. Almeno la metà di esse sono state vendute (o regalate) dal 1927 al 1939. Nel periodo della Seconda Guerra Mondiale in ogni paese occupato dai nazisti, il libro veniva tradotto e pubblicato a tempo di record.

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