NOVENA ITINERANTE: Arte Musica e Sacralità


La novena, è una tradizione antica, siciliana, che si rinnova ogni anno, e che ad Alimena rinvia al canto della “Ninnaredda” ripetuto nei nove giorni che precedono il Natale (pertanto detto Novena), portato di casa in casa da due suonatori di violino e di triangolo (azzarinu) a chi accettava di ascoltarla. Il suonatore del triangolo contrassegnava le case che accoglievano la ninnaredda col carbone sullo stipite della porta e poi ripassava per quelle case a riscuotere il compenso. Così, ad Alimena, trent’anni fa si usava andare ad annunciare la nascita di Gesù girando per i vari quartieri, nelle case dove si trovavano le edicole votive o cosiddetti “altarini” e lì in gruppo con suonatori e cantori si alzavano i canti tipici della tradizione sul viaggio dulurusu di Maria e canti al Bambin Gesù. Quel momento, dal racconto dei ragazzi di allora che vi partecipavano, era anche un momento di aggregazione forte, oltre che un momento di manifestazione di fede. Col tempo, questa tradizione si era persa e la novena si svolgeva soltanto in chiesa. Tre anni fa si ripropose la novena itinerante, ma rimase anche quell’anno un fatto isolato. Quest’anno la Pro-loco e l’Amministrazione Comunale hanno deciso di riproporre la Novena itinerante per le strade di Alimena, rinnovando una tradizione che va rilanciata e valorizzata come patrimonio culturale da trasmettere ai giovani e da far conoscere agli altri paesi. Grazie a due dei giovani ragazzi, che trent’anni fa partecipavano alla novena itinerante: Franco Fascianella e Antonio Dell’Aria, suonatori rispettivamente di chitarra e di fisarmonica, si sono coinvolti parecchi giovani e meno giovani, donne impegnate nella parrocchia, suonatori bambini, che con entusiasmo stanno portando per le strade di Alimena la novena, coi loro canti che percorrono il “Viaggiu Dulurusu di Maria” e l’annuncio della nascita di Gesù Bambino, con l’accompagnamento di chitarre, fisarmoniche, flauti, triangoli, tamburelli e col ritorno di un vecchio strumento tipico della tradizione folkloristica “u bummulo”, vaso di terracotta usato anche come ornamento, che col fiato produce un suono che ben si sposa con le altre melodie. Grazie alla novena si crea un momento significativo di aggregazione e di trasmissione di tradizioni e valori, tra le varie generazioni e si dà, inoltre, la possibilità a chi non può uscire di casa, di vedere donne e uomini che si spostano per rendere omaggio alla tradizione e per osservare la fede, rispondendo anche al bisogno di socializzazione e di comunicazione, bisogno sempre più forte in questo preciso momento storico.