La banda di Alimena è costituita per la maggior parte da calzolai, sarti, falegnami, ma anche impiegati e pensionati, per i quali suonare è un diletto. Anche prima, quando la banda era numerosa e contava circa cinquanta elementi, tutti lavoravano perché «era impossibile vivere facendo solo il musicante».
Allora le occasioni per guadagnare suonando non erano comunque infrequenti perché la banda «faceva la stagione», lavorava cioè in paesi diversi e veniva pagata. Anzi per due o tre anni, di seguito, il giorno del Giovedì santo, Alimena non ebbe banda perché era andata a gareggiare con altre a Caltanissetta.
Un informatore commenta che «pur tenendoci moltissimo» la gente non si dispiaceva per la sua assenza, in quanto «essa faceva onore al paese». Che Alimena fosse famosa grazie alla banda è fatto continuamente ribadito. Alcuni suonatori ricordano con evidente emozione il passato splendore: «La banda soprattutto negli anni Quaranta e Cinquanta era una cosa insuperabile, era una superbanda; ora è una “fanfara”.
Queste affermazioni non esagerano di troppo la realtà: i suonatori sono pochi, la maggior parte anziani e non c’è un maestro di musica. Questi c’è stato fino al 1953, fino a quando, cioè, il Comune lo ha stipendiato. Il maestro era regolarmente diplomato e in genere veniva da fuori; il penultimo, secondo gli informatori, era di Avellino. Lo ha sostituito da tempo il capobanda, che è uno dei migliori musicanti ma non è diplomato. Tale limite è avvertito fortemente dai suonatori che affermano di capire la musica più per «sentimento» che per apprendimento. «Tutto quello che facciamo viene di natura», commenta un suonatore di tromba che ha imparato «per passione».
Forse anche a causa della mancanza di un maestro di musica, i suonatori vivono dell’eredità musicale passata e non rinnovano più il loro repertorio. I brani di Verdi, Puccini, Rossini, tratti dalla Gazza ladra, dal Barbiere di Siviglia, dall’Aida, dal Rigoletto, dalla Traviata, vengono ripetuti nelle rare occasioni in cui ormai la banda suona, «gratuitamente» e per «devozione» nelle feste religiose, modestamente pagata per i funerali e i matrimoni, sovvenzionata dal Comune il 4 novembre.
Durante la Settimana santa la banda suona invece il Giovedì sera e il Venerdì mattina tradizionalmente per la Maestranza, e sfila con la divisa di gala «per onorare il Signore» nella processione serale del Venerdì santo.
Associazione Culturale Musicale S. Cecilia
La banda di Alimena ha origini molto antiche, risalenti alla metà dell’ottocento. Fu una delle prime bande costituitesi nell’entroterra siciliano, tra i meravigliosi paesaggi della Madonie.
Molto della storia della banda si deve al Maestro Anzalone che, nel corso degli anni ’60 dovette abbandonare il piccolo centro siciliano e così anche la direzione della banda alimenese la quale ne risentì molto. Per alcuni anni si susseguirono diversi capobanda i quali contribuirono affinché la banda continuasse a vivere fino ai nostri giorni.
Negli anni ’70 il Maestro Cammarata guidò la banda, incrementò l’organico, migliorò le esecuzioni anche se il livello musicale e artistico non eguagliò quello raggiunto nel decennio precedente.
Verso la fine degli anni ’80 la banda passò sotto la direzione del Maestro Antonio Li Puma, uomo di forte personalità e grande carisma, il quale curò la preparazione dei giovani allievi, rinnovò il repertorio classico, leggero e sinfonico. In pochi anni, la banda contava 40 elementi circa, partecipava a raduni, feste paesane; sembrava che quel periodo di massimo splendore fosse ritornato invece, dopo pochi anni, la banda subì un forte decremento dei suoi componenti che emigravano in cerca di lavoro.
Nei primi anni novanta la banda fu diretta dal capobanda Rosario Faulisi il quale aveva trascorso più di cinquant’anni in banda, aveva a cuore le sue sorti. Si cimentò nell’ insegnamento a giovanissimi ragazzi, curava la scelta dei pezzi sinfonici ma anche dei pezzi classici. Aveva ereditato tutta la cultura, la passione, l’entusiasmo, il carisma e la pazienza degli uomini di forte personalità degli anni precedenti.
Nel 1994 la banda passa sotto la direzione del Maestro Antonino Lo Mauro, giovane uomo dalle grandi aspirazioni, inizia a dirigere all’età di 20 anni la banda dei Granatieri di Sardegna, in seguito dirige la banda di Castellana Sicula e infine anche quella di Alimena. Ha conseguito il diploma di clarinetto con il Maestro Vittorio Luna, ha effettuato diversi corsi di aggiornamento per direttori di banda sotto la guida del Maestro Fulvio Creux e Thomas Briccetti.
Nel gennaio 1999 l’Associazione si è ricostituita legalmente e dal 2000 si cimenta in una serie di concerti chiamati “Memorial Rosario Faulisi” proprio per ricordare il capobanda precocemente scomparso. Sempre nell’anno 2000, per volontà e insistenza del Maestro Faulisi (consentitemi di dire così) riesce ad avere il patrocinio dal comune di Alimena per costituire una scuola musicale con lo scopo di diffondere la cultura bandistica tra i giovani e nello stesso tempo di arricchirne il già precario organico (attualmente la banda conta 47 elementi e buona parte sono allievi della scuola musicale).
Dal 2001 l’associazione partecipa a raduni bandistici che si sono svolti a: Castellana Sicula, Geraci Siculo, Assoro, Serradifalco, ma anche a manifestazioni di solidarietà come Telethon, nonché a feste locali e altre feste paesane e a concerti eseguiti dalla sola scuola musicale tenutesi nelle festività natalizie.