Non c'è globalizzazione che tenga. Sotto la tenda di quello stand che quest'anno ha cambiato vicolo, ci sono giocattoli cinesi che sparano luci. Con l'effetto serra, arriva magari anche qualche pioggia calda di troppo. Certo il tempo passa. E con lui gli anni, tutti scanditi dalle Maddalene, fiocchi insostituibili di quel regalo che si chiama "vacanza estiva". Ma quel grappolo di case alle pendici delle Madonie è ancora lì, teneramente immobile. Si tiene fuori dal vortice del tempo e dello spazio. Allo scoccare della mezzanotte del penultimo giorno di agosto, tutto è fermo. Come sempre. L'emigrazione diventa una festa, la banda musicale saluta con nostalgia la fiera del bestiame che è rimasta a letto. E poi si diverte a intonare le tristezze dell'autunno. Una corrida insegue piccoli talenti e un croissant riscalda le notti umide di birra e di brezza...
La parentesi dell'anno si è aperta, il cantante applaudito non ricorda già sul palco il nome di Alimena e i fuochi d'artificio non sono mai abbastanza. Settembre festeggia le prime ore con il sacro che profuma di torrone e il profano che rincorre i vecchi amici, le nonne. E' il momento degli abbracci, arrivederci con ricevuta di ritorno. Ma alla fine tutti, proprio tutti, sono sicuri che la Maddalena non è più la stessa.
Come sempre. Rossana Campisi