La via
della pietra |
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UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI PALERMO,
FACOLTA’ DI INGEGNERIA,
Corso di laurea in ingegneria edile
a.a.2001/02,
Corso di
Storia dell’architettura,
Docente:
Prof. M. D’Alessandro,
All. Ingegnere:
Cappuzzo Giuseppe;
da: "Tipologia dell'edilizia popolare di Alimena" |
Cava di pietra |
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"Petra issalora" |
Pietra
La pietra, di natura calcarea di ottima qualità, veniva cavata tramite
esplosivo dalla Balza Areddula, alle spalle del paese. I macigni cosi’ ottenuti
venivano ridotti manualmente in elementi di minore dimensione e grossolanamente
lavorati. Le dimensioni erano compatibili con il mezzo di trasporto, i muli:
venivano caricati due blocchi per animale, ognuno di circa 50 Kg, disposti simmetricamente
ai lati del mulo tali da equilibrarne il peso e agevolarne la discesa fino al
paese. Lungo la via della pietra era solito osservare lunghe fila di muli, anche
fino a otto animali legati tra di loro. |
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Gesso
Le fasi di lavorazione del gesso erano: - estrazione della roccia di natura sedimentaria
costituita essenzialmente da solfato di calcio biidrato (”petra issalora”)
- cottura in fornaci di forma tronco conica (”carcare”) realizzate
in pietra calcarea, riscaldate dall’interno. Si inseriva il combustibile
(la legna), si collocavano opportunamente le pietre di gesso, si appiccava
il fuoco e si chiudeva ermeticamente la carcara, lasciando cuocere le pietre
per circa 24 ore. - frantumazione delle pietre cotte appena estratte dalla
fornace (”macchiatura”). L’operazione generalmente veniva
eseguita di notte tramite opportune mazze, ed era usuale tra gli operai emettere
grida di incitamento che si udivano dal paese. - Trasporto della polvere di
gesso fino al cantiere tramite i muli. Per la costruzione di case rurali, quando
le condizioni geologiche del sito lo permettevano, il gesso veniva prodotto
sul luogo previa costruzione della carcara. |
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