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TERREMOTI

LE ONDE DEI TERREMOTI
QUALI ASPETTI DEI TERREMOTI PROVOCANO GLI TSUNAMI
CRONOLOGIA

LE ONDE DEI TERREMOTI TOP

Le onde generate da terremoti consistono principalmente di tre tipi diversi di onde: le onde P ed S che si trasmettono attraverso la Terra e le onde superficiali che si propagano lungo la sua superficie. Queste onde, sempre presenti su un sismogramma particolarmente se registrate con sistemi ad alta sensibilità, giungono in tempi diversi, ma sempre nell'ordine indicato, alla stazione registratrice in quanto sono dotate di velocità di propagazione diverse. In secondo luogo gli arrivi delle diverse onde sono contraddistinti da mutamenti sia di ampiezza sia di frequenza sulle tracce sismografiche.
Così, all'inizio della registrazione (fase P) dopo un primo impulso verrà registrata una serie di impulsi successivi, che per lo più sono da porsi in correlazione con onde in arrivo costituite da riflessioni della stessa onda P. La lunghezza dei tragitti percorsi dalle onde si manifesterà con ritardi di tempo con cui i singoli impulsi saranno registrati. Dopo un certo tempo giungeranno le onde trasversali, che generate nello stesso istante all'ipocentro si propagano con velocità minore; esse presentano generalmente un'ampiezza più marcata. Anche se sono possibili arrivi ritardati di onde P o di onde trasformate (di tipo SP), generalmente in ciascuna fase predominano onde della stessa natura la cui ampiezza viene influenzata dalla eterogeneità degli strati attraversati. Alla fase S fa seguito una fase di onde caratterizzate da un andamento quasi sinusoidale: sono le cosiddette onde 'lunghe' il cui periodo è notevole soprattutto per distanze epicentrali maggiori di 2000 km . Questa fase è principalmente composta da onde superficiali di tipo R ed L; mentre le onde L, per la loro natura, saranno ben visibili sulle componenti orizzontali, le onde R saranno più evidenti sulla componente verticale. Alla fase delle onde superficiali segue una fase (coda) di andamento irregolare, con periodi più corti di quella precedente, che va gradualmente smorzandosi. Tanto più piccolo è l'evento sismico tanto più breve sarà la coda a parità di distanza. L'osservazione dei primi impulsi, nelle fasi P ed S potrà anche permettere la definizione della direzione del primo movimento; così la composizione vettoriale dei primi impulsi letti sulle componenti orizzontali permetterà di individuare la direzione di provenienza delle varie fasi, mentre se lo spostamento del terreno sarà verso l'alto e diretto in senso opposto all'epicentro questo starà ad indicare una compressione, e nel caso inverso una dilatazione.

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Quali aspetti dei terremoti provocano lo Tsunami? TOP

The nature of earthquake rupture is defined by many different parameters that can vary spatially and with time. Here we show how the following parameters affect local tsunamis:

Amount of Average Slip

During an earthquake, one side of the fault moves vertically and/or horizontally with respect to the other side. The distance the two sides move averaged over the rupture area is what we will call average slip. The relationship between fault slip and the permanent offset of the seafloor after earthquake rupture is linear. That is, if average slip for one earthquake (EQ 1) is twice that for another earthquake (EQ 2), the seafloor offset and the initial tsunami (Panel 1 above) will be different also by a factor of two. Owing to propagation effects, however, there is a greater than linear relationship between the amplitude of the tsunami near shore and the amount of average slip. Therefore, the difference in the near-shore amplitude of the tsunamis generated by EQ 1 and EQ 2, for example, will be slightly greater than a factor of two.

The amount of slip throughout the rupture area of an earthquake has the largest influence on the size of the local tsunami. Is the amount of slip related to the magnitude of the earthquake? Generally, the amount of slip associated with an earthquake increases with the magnitude. However, because other parameters of the earthquake such as the rupture area and physical properties of the rocks surrounding the rupture determine the magnitude of an earthquake, we cannot calculate the amount of slip associated with an earthquake without knowing these other parameters. For example, shown below is the average slip associated with many subduction zone earthquakes around the world. Although slip generally increases with magnitude, there is significant scatter in the data:

[ Magnitude vs. Slip ]

In the above figure, a distinction is made between tsunami earthquakes and non-tsunami earthquakes. The term tsunami earthquakes is used to designate those earthquakes that generate larger than expected tsunamis relative to the magnitude of the earthquake . As evident above, the average slip during rupture of a tsunami earthquake appears to be larger than a non-tsunami earthquake of the same magnitude.

Depth of Rupture

The size of the local tsunami also depends on how deep the earthquake ruptured within the earth. Shallow rupture will result in larger offset of the seafloor and hence, a larger initial tsunami, than a deep rupture earthquake. An example is shown below. The left part of the figure shows the portion of a fault that ruptures in green. The local tsunami that is generated from this rupture is shown below as a synthetic marigram (wave amplitude as a function of time). Fault C, shown in the second set of figures, ruptures much shallower in the earth and generates a substantially larger tsunami.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Test Case 1: Rupture on Fault B

 

 

 

[ Fault B ]

 

 

Synthetic Marigram:

[ Fault B Marigram ]

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Test Case 2: Rupture on Fault C

 

 

 

[ Fault C ]

 

 

Synthetic Marigram:

[ Fault C Marigram ]

Orientation of Slip Vector

The figures above show a type of faulting known as thrust faulting, in which the overlying block moves upward and over the underlying block. Considered in 3 dimensions, however, the fault blocks could also move in-and-out of the page (screen) as shown by the perspective figure below:

[ Oblique Slip ]

Oblique faulting such as this can occur in a subduction zone when the downgoing plate is moving at an oblique angle (theta) relative to the overriding plate. The obliquity of the slip vector (D) in the fault plane of dip (delta) is measured by the angle (lambda) that the slip vector makes with a horizontal line in the fault plane.

Why would such details of rupture be important in terms of generating local tsunamis? When oblique faulting as described occurs, the vertical offset of the seafloor is considerably different than for the case of simple thrust faulting.

http://www.usgs.gov

CRONOLOGIA DI ALCUNI TERREMOTI TOP

1908 - MESSINA: fra 70.000 e 100.000 morti nel terremoto che colpisce la Sicilia orientale e la Calabria.
1920 - CINA: 200.000 morti nel Gansu.
1923 - GIAPPONE: 142.000 morti a Tokyo nel 'Grande terremoto di Kanto'.
1927 - CINA: 200.000 morti nello Xining.
1932 - CINA: 70.000 morti nel Gansu.
1935 - PAKISTAN: fra i 30 e i 60.000 morti (7,9 Richter).
1948 - TURKMENISTAN: 110.000 morti (7,3 Richter).
1970 - PERU: 66.000 morti (7,9 Richter)
1972 - NICARAGUA: Circa 10.000 morti a Managua (6,5 Richter).
1976 - GUATEMALA: 23.000 morti.
1976 - CINA: un bilancio terrificante: 250.000 morti secondo le autorita', oltre 500.000 secondo altre fonti, a Tangshan.
1978 - IRAN: 25.000 morti a Tabas.
1985 - MESSICO: 10.000 morti a Citta' del Messico.
1988 - ARMENIA: circa 25.000 morti (6,9 Richter).
1990 - IRAN: circa 40.000 morti nella provincia di Gilan.
1993 - INDIA: oltre 20.000 morti nel sudovest (6,4 Richter).
1995 - GIAPPONE: oltre 6.400 morti nella regione di Kobe-Osaka (7,2 Richter).
1999 - TURCHIA: 15.500 morti nella regione di Bursa (7,4 Richter).
2001 - INDIA: 20.000 morti nel Gujarat (6,9 Richter).
2003 - IRAN: 35.000 morti circa nella regione sud-orientale.

http://www.ansa.it/main/notizie/rubriche/approfondimenti/200
41226193733206988.html

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