Alessandro Rugnone, bagherese, originario di Alimena, interpreterà il cattivo nella nuova serie di Squadra Antimafia
Alessandro Rugnone, bagherese, originario di Alimena, interpreterà il cattivo nella quinta serie televisiva di Squadra Antimafia, da questa sera alle ore 21,10 su canale 5.
Fonte www.cultmagazine.net – È Alessandro Rugnone, trentenne originario di Bagheria il nuovo cattivo di Squadra Antimafia, la fortunata serie televisiva, giunta alla sua quinta stagione, che prenderà il via questa sera alle ore 21,10 su Canale 5, ed ambientata nella città immaginaria Baia D’Angelo che, come per la più nota Vigata, dove si articolano le vicende del Commissario Montalbano, cela set tutti siciliani.
Dopo Palermo, è ora Catania a fare da scenario alle vicende che originano dal rapporto conflittuale tra due donne, Claudia Mares, commissario di Polizia, ha cui ha dato il volto Simona Cavallari, e Rosy Abate, capo mafia interpretato da Giulia Michelini, salvata dalla Mares da piccola ma che ha seguito il richiamo del sangue e non si è redenta.
E se, in rappresentanza del bene la Cavallari-Mares, non più nel cast, è stata prima affiancata e poi sostituita dal commissario Calcaterra, interpretato da Marco Bocci, la Michelini, che ha impersonato anche Lucia Borsellino nella trasposizione tv della vita di Paolo, giudice ucciso dalla mafia, continua ad essere la cattiva per eccellenza, attorniata da nuovi sodali, e tra questi c’è Alessandro Rugnone.
Il filone siciliano porta fortuna al giovane attore che già nel 2006 ha impersonato Francesco Lipari, nell’episodio “La Pazienza del ragno“, del Commissario Montalbano ed oggi è Ruggero Spina, un cattivo dal lato umano che non fa parte della famiglia degli Abate, ma si unirà alle forze del male che renderanno intricata ed interessante la trama della fiction tanto amata.
E se la stella del palermitano Claudio Gioè, che fu in scena il vice questore Ivan Di Meo ed ex amore di entrambe le protagoniste della serie, non brillerà durante le dieci puntate di questa stagione, perché è caduto vittima dei giochi mafiosi alla fine della seconda, il volto bello e maledetto del bruno Alessandro Rugnone non farà rimpiangere la sicilianità che risplende già tra la Plaja, la spiaggia di Catania, e attraverso l’inconfondibile presenza dell’Etna.
«Vivo fuori dalla Sicilia da dieci anni, – racconta Rugnone – lavorando principalmente in teatro, e tornare qui a girare, soprattutto in un set che raccoglie un bacino di pubblico così ampio e appassionato, è un momento importante delle mia carriera. Una unione tra il lavoro, che è per me quasi sempre stato altrove, e le origini che appartengono, invece, a queste zone dell’Italia.
Ho potuto utilizzare nella costruzione del mio personaggio conoscenze dirette, direi “epidermiche”, per aver vissuto la mia adolescenza in anni relativamente tranquilli ma in cui l’eco del periodo in cui le uccisioni a Bagheria erano all’ordine del giorno era solo alle nostre spalle. Io ero un bambino ma queste cose, raccontate da amici e insegnanti e filtrate attraverso lo smarrimento dei loro occhi, mi hanno segnato.
Il periodo delle stragi, Falcone e Borsellino mi ha lasciato interrogativi aperti sulla cultura mafiosa con cui tutt’oggi faccio i conti. In alcuni passaggi della serie, che non posso anticipare, ci sono accadimenti forti che, sebbene abbia vissuto solo come interprete, mi hanno davvero scosso. Sono episodi di violenza a cui nella vita reale fatico a dare un senso ed anche il mio personaggio in Squadra Antimafia, è alla ricerca di una propria sintesi tra vecchia e nuova mafia ma ne resta schiacciato».
Rugnone, che il 21 settembre compirà 29 anni si è formato all’Accademia nazionale di arte drammatica Silvio D’Amico, a Roma, e ha seguito i laboratori del teatro di ricerca di Emma Dante, insieme a cui ha fatto due spettacoli, Carmen alla Scala di Milano e Cani di bancata in tournèe in Italia, e ha preso parte a diverse produzioni del Teatro dell’Elfo di Milano, che da quaranta anni esplora i linguaggi del dramma contemporaneo, da Fassbinder ad Alan Bennet.
«Ho già sperimentato – aggiunge l’attore – la forza del mezzo televisivo durante le letture di poesie in tv con Pippo Baudo a Domenica in, nel 2008, ed è una possibilità grande sia per l’artista sia per il pubblico che riceve arte e cultura su vasta scala. Milioni di persone raggiunte invece che seicento chiuse in una sala. Sogno di poter portare i miei spettacoli e il linguaggio che sto creando con la mia compagnia Bab el Gherib teatri, ad un numero di spettatori così elevato».
Dopo aver ricevuto il Premio Ubu, nel 2011, come miglior attore under 30, si è lanciato nella regia. Il primo spettacolo si chiama “Yes I am” e, al momento, è impegnato nella scrittura di una messa in scena, ispirata alla vita del pittore olandese Vincent Van Gogh, «creando con l’occasione di laboratori di alta formazione artistica nell’entroterra siciliano che è penalizzato, perché tagliato fuori dai circuiti nazionali, come tutta la Sicilia, per la distanza geografica. Perché avere i mezzi per fruire dell’arte è un diritto fondamentale come il pane e l’acqua. Perché nello scambio la gente cresce e nei piccoli centri la gente ha sete».
Grande Alessandro, ieri sera è stato un grande. Il mio dito era puntato al televisore e continuava a ripetere BRAVO ALESSANDRO, guarda guarda lui è mio paesano….Che soddisfazione, che bravura, e che ruolo da protagonista…..
Tanta tanta fortuna ad Alessandro.
Mi fai sapere del bacio alla Michelini????
Un calorosissimo abbraccio.
caro milanese, …..sicuramente Alessandro fara’ successo, o almeno glielo auguro,anche se non lo conosco personalmente,ma perche’ sapra’ dimostrare che e’ bravo e non SOLO perche’ vive fuori alimena. Per chi vive fuori dal nostro paese e’ facile denigrare sia il paese che i suoi abitanti, dire che non funziona nulla e che gli alimenesi sono autodistruttivi,(in parte vero), ma ci sono tanti giovani che restano e lottano x cambiare le mentalita’ e non ci fermiamo di certo davanti a chi come lei riesce a vedere solo le cose negative.
E se lei non verra’ spesso ad Alimena vuol dire che non ha niente o nessuno che la stimola a farlo, noi ci abitiamo, non siamo sempre contenti di come vanno le cose, ma non scappiamo e cerchiamo di fare qualcosa per il nostro paese. Senza offesa per lei, non la conosco neppure, ma provi a vedere anche chi reagisce di fronte all’indifferenza presente non solo ad Alimena, ma di certo anche dove vive lei…e se quando viene ad Alimena vuole vedere chi sono questi giovani.. si guardi un po’ attorno, non solo davanti ai bar, provi a vedere oltre e forse le ritornera’ la voglia di venire ad Alimena. Un’alimenese fiduciosa.
sono orgoglioso di alessandro. lui sicuramente farà carriera
perchè vive fuori alimena. perchè gli alimenesi hanno una capacità autodistruttiva nei confronti chiunque cerca di emergere in qualsiasi settore mettondo in campo quel sentimento infido che è l’invidia.
la stampa locale tende a risaltare qualsiasi sciocchezza fatta da suoi amici , e pronta a denigrigare gli avversari politici.
in questo modo una società non cresce si impoverisce sempre di più. E PER QUESTO MOTIVO VERRò VERAMENTE POCO AD ALIMENA ,
SONO RIMASTE POCHE PERSONE CHE TENTANO SEMPRE DI AUTORIDURSI SEMPRE DI PIù.
GODIAMOCI IL SUCCESSO DI ALESSANDRO,
Mi riempie il cuore di gioia e mi rende fiero di essere del tuo paese. Ti auguro tanta fortuna e gloriosa carriera.
P.S. se puoi dai un bacio da parte mia a Giulia Michelini che è troppo ……
Gridate gente di Alimena la felicità e la fierezza per questo ragazzo,lunedì sera, quando siete davanti all TV e vedete Alessandro, spiegate con orgoglio al vostro vicino che quel ragazzo è un vostro paesano e magari che l’avete visto crescere ( anche se non è vero ), e non cominciate subito ad essere invidiosi e criticoni, c’è solo da esserne fieri.
IIIHHHAAAUUUUUUUUUUUUU!!!!!!!!!!!