Alimena Estate 2010 – Foto e video de “A spartenza di l’urtima aia”
Durante l’anno scolastico 2009/2010 le classi III e V della Scuola Primaria di Alimena hanno partecipato al progetto extracurricolare: “Alla ricerca e alla scoperta delle nostre radici”.
Con questo progetto ci siamo prefissati di rendere gli alunni protagonisti della ricerca delle loro origini e del recupero delle proprie tradizioni popolari, coinvolgendoli e interessandoli ad una realtà che avevano “forse” solo sentito parlare dai loro nonni.
Il progetto è stato suddiviso in due fasi. Nella prima fase si è preso in considerazione quello che è stato il lavoro delle braccia, ai tempi dei nostri nonni e più lontano dei nostri bisnonni, necessario per garantire un pezzo di pane alle loro famiglie. Abbiamo coinvolto gli alunni nella ricerca dei vari attrezzi e della loro nomenclatura, i giochi dei nostri genitori, i proverbi relativi alla campagna, i “cunti” e le cantilene in lingua siciliana per rivalorizzarla. Invece nella seconda fase si è messo in scena un’opera dialettale “A spartenza di l’urtima aia” scritta e ideata da un nostro conterraneo, nonché collega Giuseppe La Placa. La scena si apre, con una certa quantità di grano, non ancora ammucchiato al centro dell’aia e tutto quello che si trovava in campagna e che necessitava al contadino e alla sua famiglia per vivere:
– la loggia;
– il pagliaio;
– il fuoco acceso;
– gli attrezzi da lavoro e gli animali (galline, asini, muli)
“A spartenza di l’urtima aria” vuole far comprendere e rivivere il duro lavoro del contadino, che dopo tanto faticare, alla fine, al momento della suddivisione del grano con il padrone, si doveva reputare fortunato, se sopra 20 salme di frumento che aveva prodotto il suo campo, ne riportava a casa 3 o 4 salme e in massima parte di qualità inferiore.
Alla fine della “spartenza” si lodavano e ringraziavano i santi e la Madonna che proteggevano i raccolti e faceva “ingranare” (cioè riempire i chicchi) il frumento.
Con tale manifestazione abbiamo voluto rievocare l’antica cultura contadina che interpreta pienamente le forze della natura, i sentimenti e le virtù che hanno reso alta la dignità dei nostri padri. Abbiamo anche dato risalto, con la recitazione di proverbi dialettali e di canti, a quelli che erano i momenti più importanti e significativi che nel corso dell’anno vedevano impegnati i contadini nel lavoro per cercare di racimolare qualcosa per il loro sostentamento e quello delle famiglie:
– la raccolta del grano;
– la raccolta dell’uva;
– la raccolta delle olive.
Un grazie sentito va all’Amministrazione comunale che ha permesso alla Scuola primaria di dare visibilità di un progetto extracurriculare sul recupero delle tradizioni popolari e di farlo apprezzare alla propria. Un ringraziamento particolare a tutti i genitori che si sono prodigati come sempre nella realizzazione della manifestazione.
Grazie a tutti.
Rosalba Cancilleri
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