Alimena (Pa) – Taroccata anche la “Democrazia Partecipata 2024”
Che cos’è la Democrazia Partecipata?
“La democrazia partecipata è un diritto di siciliane e siciliani che, secondo la legge Regionale 5/2014, ogni anno devono poter scegliere in prima persona come spendere una piccola quota del bilancio della propria città”. Maggiori info qui
Dopo la farsa della “Democrazia Partecipata 2023” quando l’Amministrazione Comunale e l’Associazione “A Casazza” si erano divisi il fondo di € 11.300,00 con tanto di alterazione dei verbali, anche per l’anno 2024 questa Amministrazione ha imposto, a priori e violando nuovamente tutte le regole, a chi andranno i fondi della Democrazia Partecipata 2024, e precisamente metà alla U.S.D. Alimena (la locale squadra di calcio che ha sempre attinto dal capitolo specifico per le Associazioni) e metà li userà per finanziare, anche per quest’anno, le Luminarie Natalizie.
Ora!! A parte il fatto di aver dissipato e speso male, in occasione dell’Estate 2024 (vedi scampanacciata della Zanicchi), oltre 120.000,00 € di soli fondi comunali (svuotando tutti i capitoli di riferimento compresi quelli per le Associazioni) e dai quali un buon amministratore avrebbe potuto e dovuto risparmiare quantomeno le 5.000,00€ necessarie alle luminarie natalizie (invece di andarle a prendere adesso appunto dalla Democrazia Partecipata), il problema è che oltre alla incapacità amministrativa e al nullo rispetto verso i soldi pubblici, ad essere tradite sono state anche le regole base della Democrazia Partecipata e cioè:
- l’Art.6-comma1-bis della Legge Regionale 5/2014 che per gli importi superiori a 10.000,00 € impone di attivare gli strumenti di democrazia partecipata entro e non oltre il 30 giugno di ogni anno;
; - e l’Art. 5 del Regolamento Comunale che per l’attivazione del processo partecipativo obbliga gli Enti a garantire adeguata informazione mediante la pubblicazione sul sito istituzionale e non solo di un apposito avviso pubblico.
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Questa volta, quindi, il “trucchetto” è stato utilizzare l’incontro tenutosi il 24 settembre scorso – mai pubblicizzato perché promosso dalla Pro-Loco per altre questioni e dove si è parlato e straparlato di tutto fuorché di Democrazia Partecipata – per adempiere appunto agli obblighi del suddetto articolo 5.
Un disastro insomma! Un paese nella mani di un filibustiere che continua ad intossicare la coscienza collettiva.
E il Consiglio Comunale? Allineato e silente.
In definitiva, tutto ciò è diventato inaccettabile e svilente, anche perché già da sola la vicenda Mascellino sarebbe dovuta bastare (come hanno fatto due Assessori) alle dimissioni in massa di chi, in quanto Consigliere, avrebbe dovuto controllare l’operato del Sindaco e della Giunta.
Ma chissà se ad esempio la vice-presidente del Consiglio Maria Stella impegnata com’è in lavori manuali e artigiani ne sentirà mai il dovere.
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